martedì 22 dicembre 2015

Decreto ammazza Malpensa: parte 2

Si vocifera in molti luoghi che sia imminente un nuovo decreto per la liberalizzazione di Linate.
Questo nuovo decreto aumenterebbe il numero massimo di slot orari da 18 a un numero non ancora definito, sicuramente non minore di 24, e permetterebbe di collegare Linate a qualsiasi città del mondo, naturalmente entro i limiti fisici dell'aeroporto.
Questa mossa servirebbe teoricamente come ripiego al decreto Lupi, che ha evidentemente favorito Alitalia, infatti aumentando il numero degli slot solo una piccola parte andrà ad Alitalia e il resto verrà diviso tra nuove compagnie o altre già operanti sullo scalo. Alitalia ne trarrebbe comunque vantaggio, perché potrebbe operare le rotte che ora è obbligata ad operare su Malpensa, come Mosca, Algeri, San Pietroburgo, Tirana ma volendo potrebbe arrivare fino ad Abu Dhabi e New York.
Allo stesso tempo il catorcio volante si ritroverebbe però con molta più concorrenza e sappiamo benissimo come Alitalia si comporta davanti alla concorrenza: perde.
Tornando ora a Malpensa io mi chiedo come due ministri così incapaci possano venire uno dopo l'altro! Tra l'altro, un ministro dovrebbe fare il bene per lo stato e non di una società privata, quale è Alitalia, che non è neanche interamente italiana! Come si può pensare che dopo aver speso miliardi per un nuovo aeroporto si torni a puntare su quello piccolo e brutto? Qualunque paese con un minimo di ragione adesso avrebbe chiuso Linate e noi invece siamo qui a cercare di aumentarne la capacità sempre più. Perché l'Italia è ultima nel trasporto aereo tra le grandi potenze? Seriamente continuiamo a chiedercelo? Un ministro intelligente avrebbe almeno, e sottolineo almeno, riportato la situazione a quella precedente al decreto Lupi. Tanto Alitalia è capace di perdere soldi anche se dovesse operare in monopolio la rotta Londra-New York o Londra-Singapore quindi non è un problema.

E Malpensa?
Se Alitalia trasferisse tutti i suoi voli a Linate il danno non sarebbe poi così evidente... Neanche 500.000 passeggeri l'anno, il problema però è che anche altre compagnie potrebbero fare lo stesso come Turkish, Aeroflot, Etihad... Alcune compagnie fedeli a Malpensa non se ne andranno mai, come Emirates o anche Lufthansa, che ha obbligato la maggior parte delle sue compagnie consociate a lasciare Linate (Austrian, Tap...). Un crollo del traffico passeggeri è inevitabile, ma oramai siamo abituati a questo; è anni che la città di Milano perde passeggeri, o meglio ne acquista meno di quelli che una città della sua importanza dovrebbe catturare. Solito discorso, tanta ricchezza buttata via e regalata ad altri paesi. Gli altri crescono, noi siamo lo zimbello dell'aviazione, con una politica corrotta, che fa di tutto per salvare una compagnia privata , che meriterebbe solo il fallimento definitivo. Graziano Delrio, incompetente, peggio del suo predecessore, se ha un minimo di intelligenza si accorgerà del disastro commesso, preferibilmente prima della fine del suo inutile mandato.

Perché?
Innanzitutto per trovare un rimedio per il decreto Lupi che alla U.E non è proprio piaciuto (giustamente) e poi aiutare Alitalia per cercare di spostare il prossimo fallimento di qualche mese. Non dimentichiamoci poi che a giovarne sarà soprattutto Etihad che volendo potrà alimentare ulteriormente il suo mini Hub di abu Dhabi confinando Emirates a Malpensa. Barzelletta. Emirates è un colosso dell'aria che segna utili stratosferici con un modello industriale solido e ben studiato. Etihad è una compagnia piccola e mediocre, che non avrà più tanto margine di crescita essendo ormai circondata completamente da Emirates e Qatar Airways. La capacità di Etihad di raccattare i più grandi sfasci del cielo è veramente affascinante, e quella di far finta di risollevarli, mentre poi l'obbiettivo è usarli per convogliare il traffico su Abu Dhabi, lo è ancora di più. Alitalia non ha più credibilità e spero che quando questo decreto diventerà effettivo, si ritrovi sommersa di concorrenza, che fallisca e che non rinasca mai più!

I milanesi devono essere i primi a ribellarsi. Si vedono preclusa la possibilità di avere una porta nel mondo, un aeroporto degno della loro città. Si vedono aumentare i voli, i livelli di inquinamento che già in città sono alti, che a Malpensa però, significherebbero solo lavoro in più, ricchezza, prestigio.
Un aeroporto piccolo e pericoloso, che ne ha già dato prova, vedrà accrescere la sua importanza, ingiustamente, a discapito dell'intero sistema aeroportuale italiano.
Tanta tristezza, ma anche vergogna, in questo momento bisogna avere la forza di reagire, anche nel piccolo, far sentire la voce, dire che non vogliamo vedere ancora Malpensa affossata.
Scrivere, sommergere la segreteria del "ministro" dei trasporti di email; anche se probabilmente non servirà, ma far vedere che questo trattamento non è voluto, è importante. Discuterne, informarsi, manifestare tutto ha una sua utilità seppur piccola.
Arriverà il giorno in cui le cose cambieranno, e anche in Italia potremo avere un sistema aeroportuale decente. O prima ancora arriverà una Compagnia, capace di far tramontare per sempre i sogni di gloria di Etihad, di Roma, sminuirà Linate e chi lo sa, forse questa compagnia sarà proprio basata a Malpensa.

5 commenti:

  1. Almeno fosse ingenua ignoranza. Si tratta invece del solito vizio di chinarsi ai voleri di Etihad/Alitalia, Roma/adr da parte di entrambi i ministri. Per quanto riguarda Milano e la Lombardia, come si dice altrove, non so a quanti possa interessare il destino di Malpensa.

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  2. Almeno fosse ingenua ignoranza. Si tratta invece del solito vizio di chinarsi ai voleri di Etihad/Alitalia, Roma/adr da parte di entrambi i ministri. Per quanto riguarda Milano e la Lombardia, come si dice altrove, non so a quanti possa interessare il destino di Malpensa.

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  3. Tutto questo per permettere al cocciuto di Hogan di aprire i voli da Linate per l'hub che gli interessa (Abu Dhabi) e potersi riprendere un vittoria (di Pirro) sullo smacco che Emirates gli ha fatto su Bologna. Se questa è la strategia per Alitalia da parte di Hogan vuol dire che in Etihad non hanno capito nulla e si ritroveranno a volare da uno scalo che fa schifo collegato solo da un viale (dato che quando arriverà la M4 probabilmente Etihad avrà già scaricato il vettore laziale) lasciando Linate in mano alle Low Cost. Da quello che ho sentito in Regione Maroni e Bonomi sono pronti ad andare alla guerra, e non solo loro.

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  5. Ecco, mi stavo giusto chiedendo dove fosse tutta la politica lombarda dato che ad una settimana dalle indiscrezioni apparse sul corriere non si è ancora fatto vivo nessuno. Visto che Ball è uno del mestiere, mi piacerebbe sapere cosa pensa del fatto che la sua futura compagnia ha come secondo hub nella zona più industeializzata del paese in uno scalo ridicolo praticamente al collasso, mentre ignora che a pochi km ce n'è uno nuovo, semivuoto con due piste che permettono di volare ovunque

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